Confessione in diretta tv per Carlo Calenda. Il noto politico ha raccontato di essere sotto costante minaccia sui social.
Minacciato costantemente per le sue parole e azioni. Carlo Calenda ha raccontato a La7, nel corso della trasmissione ‘Tagadà’, la sua situazione a seguito del caso Navalny che ha creato tensione tra politici ma anche tra cittadini e il mondo social.
Calenda, le minacce ricevute sui social
Calenda, con voce preoccupata ma allo stesso tempo decisa, ha spiegato la sua personalissima situazione. “Da quando ho preso l’iniziativa di commemorare una persona che è stata ammazzata in un carcere oltre il Circolo Polare Artico, sono oggetto sui social di una violenza incredibile da parte di bot, di finti profili, di gente con i nomignoli più strani che ti minacciano, che sperano che io domani vado in Ucraina, che Putin ti ammazzi”.
Il leader di Azione ha anche aggiunto: “Noi siamo in una fogna perché i social sono diventati una fogna animata da gente che va in televisione e che scrive cose indegne. Se noi non teniamo alla democrazia e alla libertà, queste non ci saranno più perché andrà a pezzi l’Occidente”.
La critica a Salvini
Nel corso di ‘Tagadà’, Calenda ha poi aggiunto: “Quando Salvini sostiene che la risposta sul fatto se Navalny sia stato o no ucciso la debbano dare i giudici di Putin. Non sostiene una cosa irrilevante, come ha provato a dire lui. Sostiene che il regime di Putin non è un regime anti democratico, ma è un regime dove i giudici sono indipententi e possono giudicare”.
“Io mi sono rotto le palle di questo modo di fare politica in Italia. La Lega ha rivendicato, quando lo ha firmato, un accordo politico con il partito di Putin. Noi abbiamo mandato le armi all’Ucraina per combattere Putin. Quell’accordo non è stato mai disdetto”.
Per questo “io lo porto in Parlamento e voglio vedere cosa dice la Meloni. La Meloni, a cui io ho riconosciuto sempre di avere una linea netta su questo, sta tollerando che Salvini faccia il gioco che un giorno gli conviene stare zitto e un giorno no”.